Come diventare un’azienda Data Driven
In uno dei nostri post precedenti, avevamo presentato quanto una buona strategia di data driven marketing possa fare la differenza. La combinazione vincente? i dati, la creatività e i media.
E’ proprio qui che risiede il potere del data driven marketing, ma non solo! Creare relazioni tra azienda e cliente fortemente personalizzate è certamente un altro vantaggio che il data drive marketing offre trasformando l’organizzazione in un’azienda data driven.
L’obiettivo principale nell’elaborazione dei dati è e rimane offrire al cliente un’esperienza sempre più di alto livello grazie al fantastico potere dei dati e alla loro capacità analitica di risoluzione dei problemi.
E se ancora non hai avuto modo di testare quanto i dati possono cambiarti la vita … aziendale, dopo averci letto spero possa esserti scoccata la scintilla del cambiamento, la stessa che stuzzica il dato e lo rende capace di cose rivoluzionarie e adatto ad ogni tipo di business che desidera crescere.
Saper leggere i dati: l’importanza degli analisti
Dati, dati e ancora dati!
Cosa è oggi più misurabile dei dati? Molte sono le aziende che hanno a disposizione i dati ma non sempre questa mole di informazioni si trasforma in valore. Perché? La mancanza di persone all’interno del proprio team che sappiano leggerli e interpretarli è ancora davvero troppo esigua per poterli studiare a fondo, ricavandone informazioni preziose.
E allora cosa fare? O meglio come agire? Parlare di strategia data driven è oggi diventato il filo conduttore per molteplici organizzazioni che si affidano ai dati e a ciò che di potente possiedono per crescere ed espandersi sempre di più.
Ma il percorso per essere un’azienda data driven è impervio perché non solo richiede competenza e professionalità massime ma una strategia condivisa dall’intero team di lavoro. E molte aziende fanno ancora parte di quella rosa che non possiede tutte le caratteristiche sopra elencate.
E se da un lato la cultura dei dati fatica ed entrare nella forma mentis aziendale, dall’altro mancano analisti di professione che intendono crescere e far crescere l’azienda per mezzo della potenza dei dati.
Infatti, secondo il 65% dei CIO intervistati dall’indagine “CIO Survey” svolta nel 2018 da KPMG, trovare profili con le giuste competenze e capacità è sempre più complicato
Ma partiamo dalle risorse.
E’ vero che sia molto difficile reperire risorse che facciano del dato la loro ragion d’essere in azienda, ma è altrettanto vero e disarmante che una volta trovate l’azienda ha estrema difficoltà a capire come sfruttare le capacità perché per farlo hanno bisogno di relazionarsi con le figure decisionali al fine di comprendere le linee guida di business, rendendo tutti i dipartimenti allineati in egual modo. La strada da intraprendere a questo punto potrebbe solo essere quella di concedere un ampio spazio di movimento all’interno dell’azienda promuovendo una cultura dei dati.
Perché integrare i dati in tutti i settori dell’azienda grazie a questi analisti non può che accelerare il processo per diventare un’azienda data driven, fugando ogni dubbio sull’impossibilità di tradurli, rendendoli comprensibili per il confronto con il mondo esterno.
Data Integrity e l’azienda Data Driven
Si parla tanto di integrità dei dati e di quanto questo aspetto sia da considerarsi requisito indispensabile per ogni realtà che ami definirsi “azienda data driven”. Ma cosa si intende con il sostantivo integrità e quanto si rivela sostanziale per l’analisi dei dati aziendali?
Integrità, nella sua accezione primaria, sta per essere integro, completo in ogni sua parte. Ed è proprio così che il dato si definisce: il suo essere compiuto, depurato da tutto ciò che lo ostacola, lo rende inespugnabile.
Assicurarsi che il dato sia di qualità e valido è fondamentale e per farlo occorre:
- la verifica dell’origine e del ciclo di vita del dato;
- l’adozione di misure per la sua protezione e manutenzione attraverso strumenti di Cyber Security e Data Science, così da evitarne la manipolazione. La Data Security, che si riferisce alla protezione dei dati da accessi non autorizzati, è un processo necessario per garantire l’integrità del dato
Essere in grado di mantenere la Data Integrity è cosa buona e giusta per diversi motivi:
- Il dato integro garantisce la sua recuperabilità e tracciabilità. Proteggere il dato non può che aumentare la sua validità nel tempo così come le sue prestazioni migliorando la riusabilità.
- Quando il dato risulta integro, come da definizione precedente, è possibile sfruttarlo per diversi obiettivi quali ad es. campagne di marketing strategico mirate.
Data Value: differenza tra Business Intelligence e Data Science
Partiamo da un presupposto pressoché imprescindibile: non esiste strategia data driven per l’azienda senza un’analisi che sia in grado di stabilire a priori i dati di cui realmente si ha bisogno ai fini della sua implementazione.
Questo perché una raccolta dati di poco valore equivale a decisioni che conducono inequivocabilmente ad una strada “senza via d’uscita”.
Il cliente è il centro del mondo di tutte le aziende che decidono di trattarlo come bene prezioso e non come mero prodotto di business.
Molte aziende, soprattutto negli ultimi anni, hanno sposato questo filone di pensiero ponendo al centro il cliente e i suoi reali bisogni. Per farlo lo studio del cliente è la prerogativa essenziale e la raccolta dati rappresenta la fonte dalla quale attingere per lo studio dei suoi comportamenti, interessi e abitudini.
Per chiarezza, facciamo un semplice esempio.
Immaginiamo di percorrere un labirinto completamente bendati.
Si può provare a farlo senza alcuna indicazione con il rischio di sbatterci la testa più volte senza sapere se si arriverà mai a raggiungere la meta oppure con qualcuno che ci indichi la strada meno insidiosa e più performante dove la via d’uscita questa volta c’è ed è certamente la migliore possibile.
Ecco, questo è ciò che il dato offre: la possibilità di poter arrivare al risultato guidati, oltre che dalla professionalità di chi questo mestiere (l’analista) lo sa fare davvero, anche e soprattutto dalla capacità di allineamento di tutti i dipartimenti e delle loro figure decisionali che, solo sostenendosi a vicenda, potrebbero incentivare sempre più la cultura del dato e la sua forza affinchè si possa parlare di azienda data driven.
Le migliori decisioni di business derivano dalla buona lettura dei dati e questo rappresenta il primo importate tassello per lo sviluppo di una data driven strategy davvero efficace che funga da surplus value per tutta l’organizzazione.
Azienda Data Driven: sviluppare un processo di Data intelligence
Ma c’è di più! Un’azienda che punta ad utilizzare strategie che mettano al centro il dato ha necessariamente bisogno di implementare un processo di Data Intelligence. Questo perché oltre alla valutazione dell’accuratezza dei dati, si genera il massimo valore e una base solida per le iniziative future che riguardano il digitale.
Ma cos’è la Data Intelligence?
Un processo che trasforma i dati in informazioni, le informazioni in know-how e il know-how in valore. Proprio come la Business Intelligence, la Data Intelligence è una parte vitale degli sforzi di qualsiasi organizzazione per migliorare i servizi e le strategie adottate. I due termini però non si equivalgono, facciamo un po’ di chiarezza.
La Business Intelligence è un processo basato sulla tecnologia la quale fornisce un facile accesso ai dati aziendali. I dati giocano un ruolo fondamentale in ogni modello di business, portando a nuovi entusiasmanti modi per generare entrate. Ma i dati hanno senso solo quando vengono analizzati e utilizzati per prendere decisioni aziendali. Quindi, la BI consiste nello sfruttare la loro potenza per ottenere informazioni preziose sull’attività.
In poche parole, La Business Intelligence ha la capacità di trasformare i singoli dati “grezzi” in qualcosa che abbia un significato profondo e che quindi l’azienda sia in grado di sfruttare a suo favore.
In conclusione ti diciamo …
…L’alone di mistero lasciamolo ai mistici, i dati e l’elaborazione degli stessi si nutrono di evidenze ben precise.
Ed è qui che si gioca l’incontro tra ciò che è misurabile e ciò che non potrà esserlo mai. In mezzo ci sta sempre e comunque l’uomo che grazie alla sua mano è capace di creare grandi cose, aggiustando il tiro nel caso opportuno. Perché, ricordiamolo, i dati non esistono senza la capacità dell’uomo di saperli elaborare.
Qui la differenza fra scientist e visionario risalta maggiormente: l’uno sfrutta i dati che tutti vedono, l’altro sfrutta i dati invisibili a molti.
E l’organizzazione? Parliamo di un’azienda data driven quando è capace di “torturare” abbastanza a lungo i dati, quasi da sottoporli alla gogna, portandoli a confessare… qualunque cosa. Provare per credere!
Il mondo degli Analytics ti sta affascinando e desideri saperne di più? Continua a viaggiare con noi… Innovare è anche misurare!