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Creative Confidence

Il Design Thinking si trasforma: l’approccio Creative Confidence

Qualche articolo fa, avevamo affrontato per la prima volta uno dei temi di particolare fermento per il mondo del business oggi, raccontando la sua affascinante storia così come la sua propensione a progettare esperienze digitali che siano sempre più personali e capaci di apportare valore alla singola persona.  In questo la creatività è maestra, la stessa che racconta pensieri nascosti, storie di vita aziendale intrecciate a quella umana.

Oggi il Design Thinking è tornato e in questo articolo ci concentreremo sulla sua trasformazione (in particolare sull’approccio Creative Confidence) e su come il processo evolutivo che lo ha investito lo abbia portato ad essere un vero e proprio approccio innovativo in azienda, un giusto compromesso tra scienza ed emozioni.

Design thinking e Creative Confidence: la trasformazione

Creative Confidence

La sua è un’attitudine tutta nuova, la quale integra perfettamente capacità analitiche e creatività, permettendo di migliorare notevolmente il modo di vivere l’azienda in un momento storico in cui la digital transformation ha preso il sopravvento richiedendo sempre più competenze di alto livello per un’esperienza cliente 360°.

Perchè oggi tutto è cambiato e non è un male. Cambiare porta a mettersi in discussione, a capire quali decisioni accogliere e quali invece abbandonare per poter ambire al miglioramento della vita aziendale.

E per farlo il design thinking coinvolge in maniera molto più profonda e importante i dipendenti. Tutti i processi creativi sono così intrisi di quel “qualcosa” che va oltre i numeri e l’analisi, qualcosa che mette in campo la parte più nascosta ma anche più bella di ogni essere umano che vive l’azienda e desidera esserne parte integrante: stiamo parlando della creative confidence, un’interpretazione del design thinking, un approccio che ha come ambizione quella di proporsi da motore per l’imprenditorialità all’interno delle imprese.

Rispetto ai vari approcci di design thinking, a cui presto dedicheremo un approfondimento, la Creative Confidence è meno diffusa perché in fase embrionale. Di seguito illustreremo brevemente le basi del modello, le stesse che lo rendono unico.

Design Thinking e Creative Confidence: I presupposti

Abilità nel creare confidenza con i propri processi creativi e innovativi, l’approccio Creative Confidence, ancora poco conosciuto, implicitamente sta prendendo piede in quanto è sempre più frequente fra le aziende la necessità di trovare nuove strade che conducano all’innovazione così come di trasmettere ai propri dipendenti il senso e la volontà di innovare. Ed ecco che l’approccio del design thinking denominato Creative Confidence riceve il “benestare” ponendosi come strumento capace di aiutare le imprese a raggiungere questi ambiziosi obiettivi.

Ma come si comporta nel concreto l’approccio Creative Confidence?

Creative Confidence

Solleticare le attitudini che sono alla base del design thinking come empatia, tolleranza al rischio e fallimento, fino alla capacità di gestire ambiguità e senso di incertezza aziendale. Il Creative Confidence racchiude nella sua accezione più profonda tutti i presupposti affinchè le aziende arrivino ad abbracciare il cambiamento e l’innovazione.

Delle varie tipologie di design thinking, anche Francesco Zurlo, professore di disegno industriale al Politecnico di Milano e direttore del Master in Design Strategico, si concentra sull’approccio Creative Confidence, sicuramente il più adatto a favorire il coinvolgimento delle persone che respirano l’azienda ogni giorno.

La sua analisi si basa su questo metodo, il quale mira a mettere al centro l’utente (tipica del design) e con il quale è possibile migliorare il benessere psicofisico delle persone, riuscire a trarre motivazione e fiducia, sviluppare la creatività e, di conseguenza, favorire l’adesione a progetti di tipo innovativo, non solo attraendo talenti ma ponendosi nella condizione di mantenerli perchè “Le aziende predisposte al cambiamento” –sottolinea Zurlo – sono quelle che hanno inglobato la cultura del Design nell’organizzazione”.

E ora ci addentriamo nella spiegazione che vede il Design thinking e il suo approccio Creative Confidence, capace di provocare una vera e propria rivoluzione aziendale.

Design Thinking e Creative Confidence: l’importanza della creatività

“L’attività creativa è una scelta quotidiana” diceva Seth Godin, nel suo libro La Pratica

Qualunque lavoro intellettuale si definisce come un lavoro creativo. E sai perché? Per padroneggiare la creatività, per non cadere nel cosiddetto blocco creativo (chi non ha mai sentito parlare del blocco dello scrittore?) considerato un mito c’è una e una sola strada da percorrere: la pratica! Lo stesso Seth Godin ribadisce più volte il concetto puntando sull’importanza della fiducia in ciò che si è, in ciò che si ha e che si intende offrire. Il proprio contributo nel lavoro è sempre prezioso e la tenacia conta più dell’ispirazione del momento.

Creative Confidence creatività

Siamo partiti da Seth Godin, uno dei più autorevoli pensatori rivoluzionari del web marketing nell’attuale panorama dell’economia e del management, per arrivare a spiegare quanto il ruolo della creatività in azienda sia determinante per le sorti e il successo dell’azienda stessa.

Un’organizzazione capace di stimolare la creatività è figlia di una mentalità che vede le persone come imprenditori di sé stessi, ergo: la ricerca di UN lavoro si trasforma nella ricerca DEL lavoro capace di esprimere con forza le motivazioni e il senso più profondo alla base della scelta.

In questo scenario, parlare di design thinking, oltre che di Creative Confidence, è fondamentale in quanto rende strategico il coinvolgimento delle risorse in azienda, a partire dal basso sino ad al top management. Nell’organizzazione tutti, ma proprio tutti, contribuiscono alla crescita grazie e soprattutto alla condivisione di esperienze, punti di vista differenti che, dopo un sano confronto, confluiscono in un’unica vision, quella aziendale che permea chi l’azienda la vive quotidianamente, facendo sentire ogni membro parte integrante dell’impresa.

Per concludere ti diciamo che…

Dopo un’analisi il più possibile dettagliata, si è arrivati ad una saggia conclusione: il presupposto del Design thinking, secondo il metodo Creative Confidence, è avere coscienza che la creatività è una qualità che tutti posseggono dalla nascita, la stessa che però senza esercizio e senza continui input esterni non potrà mai portare risultati.

La strada è ancora lunga e ambire alla meta non è l’obiettivo bensì il mordente che dovrà farti compagnia nel nostro viaggio all’insegna di una disciplina dalle mille sfaccettature come il Design Thinking.

Ti aspettiamo nel prossimo blogpost di approfondimento sul tema.

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