Intelligence decisionale è la nuova business intelligence: scopriamo perchè
La sua è stata una vera e propria trasformazione temporale caratterizzata dal passaggio dall’analisi del passato a quella predittiva. Questo l’excursus che la Business Intelligence ha fatto negli anni, questa l’analisi del cambiamento che abbiamo affrontato qualche settimana fa in un articolo interamente dedicato all’essenzialità dell’utilizzo della Business Intelligence per la vita di un business.
Oggi aggiungiamo un altro tassello importante, lo stesso che potenzia il risultato. Stiamo parlando dell’intelligence decisionale, considerata la nuova business intelligence. Scopriamo insieme perché.
Intelligence decisionale: in cosa consiste?
L’intelligence decisionale è la capacità dell’azienda di elaborare grandi quantità di dati per prendere decisioni – afferma Nicole France, analista di Constellation Research. È la stessa cosa che avrebbe fatto la business intelligence, ma accessibile in tutta l’azienda.
Oggi le aziende stanno trasformando dashboard dati e analisi aziendali in piattaforme che supportino le decisioni dell’azienda in maniera più completa. E tutto questo grazie all’evoluzione della business intelligence (BI), la quale sta crescendo al punto tale da integrare intelligenza artificiale e machine learning.
Tendere sempre più verso l’intelligence decisionale comporta la gestione di strumenti sempre più integrati nei flussi di lavoro dell’azienda a seconda dei bisogni e necessità dei responsabili aziendali, aiutando le persone a prendere decisioni migliori.
Questo non mette in dubbio l’importanza dell’analisi degli strumenti di BI tradizionali che sono e rimangono fondamentali ma… l’intelligence decisionale ha una marcia in più: è più accessibile e certamente più pertinente. L’obiettivo primario è rendere ciò che è di difficile comprensione per molti, accessibile a tutti. Nel concreto: facilitare di gran lunga la comprensione di analisi particolarmente complesse affinchè si possa arrivare a prendere una decisione in poco tempo (in alcuni situazioni infatti il tempismo limita i margini di errore e /o aiuta ad aggiustare presto il tiro).
Tra gli esempi più visibile di analisi decisionale in azione spicca l’analisi che si compie per prevedere quali prodotti, sulla base delle precedenti esperienze dei consumatori, si ritengono più appropriati da proporre.
Intelligence decisionale: quanto è importante adottarla
L’intelligenza artificiale è sempre più al centro del processo di trasformazione digitale che ha investito le aziende da qualche anno a questa parte, il tutto accelerato dalla pandemia di covid-19. Il risultato? Dipendenza da applicazioni in cloud, interconnessione, efficienza delle reti. Questo lo scenario oggi per le aziende che intendono crescere sul mercato, scenario permeato di innovation technology.
Ma se qualcosa non funziona? Come poter individuare cause e responsabilità?
Quando non si sa dove trovare la risposta concreta alla domanda, i dati danno una mano, ma non solo … assieme ad un’analisi dettagliata, sono in grado di tirar fuori la soluzione: ottimo risultato se si pensa che i dati oggi sono la fonte da cui partire per fare il buono e cattivo tempo avendo come unico e solo obiettivo il successo dell’impresa.
Perché aggiungere ad una piattaforma di business intelligence l’AI, proclama l’ intelligence decisionale piattaforma evolutiva capace di prevedere, consigliare e contestualizzare. Secondo Gartner, entro il 2023 più di un terzo delle grandi organizzazioni avrà analisti che praticano l’intelligence decisionale.
Sempre secondo Gartner, società di analisi e ricerca nel campo della tecnologia dell’informazione, l’intelligence decisionale si presenta come la capacità di progettare modelli e processi decisionali all’interno di quello che si definisce un particolare comportamento in azienda. Ergo: l’analisi derivante dall’intelligence decisionale aiuta dipendenti, clienti e/o partner aziendali a prendere decisioni importanti grazie ai dati, i soli che riescono a “prevedere il futuro”.
Quindi, integrare sempre più l’ intelligence decisionale in azienda nel lungo periodo vuol dire una e una cosa soltanto: decisione prese con più facilità, in un tempo molto più breve. A beneficiarne saranno anche i costi, certamente più contenuti.
Intelligence decisionale: cervello umano prima che strumento
“Via via che la tecnologia evolve, aumenta l’opportunità per i brand di favorire la creazione di rapporti di elevato valore con i clienti, grazie a pertinenza e confidenza.” Mark Taylor (Chief Experience Officer, Digital Customer Experience Practice)
Abbiamo parlato di AI e di quanto sia fondamentale nel processo di decisione aziendale così come lo abbiamo descritto ma c’è da dire che l’intelligenza artificiale non è solo una tendenza, ma un modo di trasformare completamente l’esperienza del cliente in azienda rendendola unica nel suo genere.
Utilizzare AI nei rapporti reali infatti consente di personalizzare sempre più l’esperienza con i propri clienti permettendo inoltre una maggiore comprensione grazie a contesti differenti e canali differenti.
Come? Studiare fino in fondo l’intento di ogni cliente prima che agisca grazie all’attenzione nei confronti di determinati segnali, sia che si parli di intento positivo ossia acquisto, cross selling, up selling o negativo (se così si può definire) ossia abbandono dell’esperienza.
I dati forniti in tempo reale saranno capaci di ricreare offerte pensate ad hoc per uno specifico cliente grazie all’automazione o proporre l’offerta giusta al momento giusto.
Le decisioni da prendere saranno quindi più veloci e determinati grazie all’AI. Qualcosa forse che mai nessuno si sarebbe aspettato prima, o magari si visto gli sviluppo della trasformazione digitale in particolare negli ultimi 7-8 anni.
Eppure, nonostante il progresso del settore IT, nonostante i benefici che la scelta dell’intelligence decisionale può concretamente apportare ad ogni azienda che si avvalga del suo aiuto per crescere, una cosa rimane uguale.
Stiamo parlando della fiducia, ancora troppo blanda, che l’uomo deve sviluppare nei confronti dei sistemi di intelligenza artificiale. Tanti infatti sono i dubbi che assalgono chi lavora con i dati e propone analisi, dubbi sulle performance di tali strumenti capaci quindi di essere imprecisi e di provocare di conseguenza una stasi nell’obiettivo di crescita aziendale nel breve periodo.
La fiducia è e rimane, proprio come in ogni rapporto interpersonale che si rispetti, la colonna vertebrale del rapporto stesso. Senza di essa nulla di ciò che si pensa di aver costruito solidamente potrebbe avere senso nel corso del tempo.
In virtù di ciò, l’uomo e le sue decisioni dettate dalla capacità analitica e di ragionamento che possiede dalla nascita del mondo, non possono e non devono mai abbandonare la scena. Lo stesso uomo che successivamente ha ideato l’AI, chiamandola in causa come assistente.
Un rapporto, quello tra l’uomo e l’AI, che si definisce di puro equilibrio fra le parti, lo stesso che nel momento chiave della presa di decisione in azienda, possa e debba fare la differenza.
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Alla prossima!