
Come migliorare il tasso di rimbalzo delle email inviate
Continua la nostra avventura nel mondo dell’email marketing. Ci eravamo lasciati con la promessa di scandagliare un altro degli elementi sui quali porre particolare attenzione al fine di aumentare le performance di una campagna di email marketing. Nello specifico ci concentreremo sul tasso di rimbalzo delle email inviate, sulle cause e sui passi da compiere per ridurre la frequenza di rimbalzo nel tempo.
Tasso di rimbalzo delle email: significato e differenze tra hard e soft bounce
Cosa significa tasso di rimbalzo delle email?
In gergo marketing, il tasso di rimbalzo si verifica quando le email non possono essere consegnate ai destinatari. Le motivazioni sono molteplici e vengono notificate dall’email del mittente.
Per distinguere le varie cause alla base del bounce, si elencano precisamente due tipologie:
- hard bounce: si verificano quando un’email viene rifiutata (es. indirizzo destinatario errato causato da errori di battitura e/o ortografici o inesistente, dominio non più disponibile). Questo tipo di rimbalzo si definisce permanente.
- soft bounce: si verificano quando ad es, la casella di posta del destinatario risulta troppo piena o il server non dà risposta. Si tratta di un problema temporaneo, facilmente risolvibile.
Tasso di rimbalzo delle email: come ridurne la frequenza e migliorare il bounce rate
Abbiamo spiegato cosa sia il tasso di rimbalzo delle email e perché avviene. Ma esiste nel concreto un modo per migliorarlo riducendone la frequenza?
Ebbene si, esistono diversi metodi da considerare quando si parla del tasso di rimbalzo delle email e della sua riduzione.
Errori di battitura, lista di email errata dei destinatari significa una cosa soltanto: necessità di pulizia mailing list. Ma perché è così importante monitorarlo?
Scopriamolo insieme!
Perche è importante monitorare e abbassare il tasso di rimbalzo delle email
Come abbiamo appena evidenziato, il tasso di rimbalzo delle email è un dato da monitorare costantemente in quanto ci fornisce una serie di informazioni preziose dalle quali estrapolare verità nascoste.
Avere un tasso di email bounce alto potrebbe portare a danneggiare l’intera campagna di email marketing che abbiamo pianificato.
La sua particolarità risiede nell’essere un indice potenzialmente deleterio per la reputazione del mittente. La naturale conseguenza sarà che molti bounce saranno considerati dai provider come indesiderati e quindi immediatamente inviate nella cartella spam.
Ne deriverà che il tasso di coinvolgimento degli utenti sarà inevitabilmente minato con click inferiori alle aspettative e statistiche sulle aperture che rischiano di essere falsate.
Le vendite e la reputazione aziendale ne pagheranno le conseguenze.
Per tale motivo, se volessimo lavorare con precisione, cercando di raggiungere l’obiettivo che l’azienda si è posta grazie all’utilizzo delle email, la percentuale entro il quale il tasso di rimbalzo delle email è considerato ottimale è compresa tra il 2 e il 5%.
Se si dovesse superare il 5% (percentuale limite), il consiglio è di fermarsi ad analizzare la modalità grazie alla quale ottimizzare e rendere fluido il processo di pulizia mailing list.
Per far sì che tutto questo possa essere possibile, esistono sul mercato degli strumenti di marketing automation che automaticamente escludono dalla lista i contatti non consapevoli e realmente interessati, contribuendo a non intaccare la reputazione del mittente, dando vita così a campagne di valore per il business di riferimento.
Uno dei migliori strumenti sul mercato in tal senso è Account Engagement (in precedenza Pardot) piattaforma di marketing automation altamente rivoluzionaria e dall’enorme potenziale.
Conclusione
Abbiamo preso in esame cause e metodi per ridurre il tasso di rimbalzo delle email, esplicitando anche le motivazioni che conducono ad un miglioramento che, nel tempo, sia sempre più evidente. Questo potrà certamente contribuire al successo di una campagna di email marketing. L’elenco degli indicatori di performance efficaci, però, continua… nei nostri prossimi blogpost dedicati al tema.
Ti aspettiamo per un altro approfondimento interessante.
Alla prossima!